L'ANGELO DI FATIMA
Nel luogo dove i tre pastorelli di Fatima erano soliti recarsi con il gregge, s'apriva in una radura una grotta scavata in una rupe: era la loro piccola reggia.
Un giorno era incominciato a piovigginare e i fanciulli, dopo aver mangiato, si erano ritirati appunto in quella grotta a giocare con i sassolini.
dall'apertura si scorgeva tutto il pendio fino ai piedi del colle e un gruppo di alberi in basso.
Ad un tratto un gran soffio di vento fece loro alzare gli occhi da terra: guardarono fuori tutti e tre laggiù, sopra le chiome degli alberi, videro una figura bianca.
Che cos'era? Una statua?
Ma no, si muoveva nell'aria, veniva proprio verso di loro.
I bambini non potevano parlare per lo stupore e tremavano dalla paura.
Quando la bianca figura fu vicino alla grotta, videro che era un giovane bellissimo.
Indossava un abito bianco, candido e splendente come la neve quando vi batte il sole.
Il giovane sorrise e parlò loro:
"Non temete, io sono l'Angelo della pace. Pregate con me, così".
Detto questo, si inginocchiò, piegò la fronte fino a sfiorare la erra, e per tre volte, adagio, disse:
"Mio Dio, io credo, adoro, spero, ti amo. Ti domando perdono per quelli che non credono, non adorano, non sperano e non ti amano".
I pastorelli ripeterono le parole.
Poi l'Angelo aggiunse:
"Pregate così e i cuori di Gesù e di Maria si commuoveranno".
Era l'anno 1916 e nel mondo divampava la guerra.
Quanti morti! Quante lacrime!
I tre fanciulli non lo sapevano perché vivevano in un angolo di pace: ma capirono che dovevano pregare molto.
Tutti e tre tennero nel cuore il meraviglioso segreto e più volte al giorno si mettevano con la fonte a terra e ripetevano la preghiera dell'Angelo.
Come l'avrebbero rivisto volentieri! Era tanto bello!
E l'Angelo tornò altre due volte dai pastorelli.
"Pregate, pregate per i peccatori! - raccomandò. - Riparate le offese per attirare la pace sulla vostra patria. Accettate tutti i patimenti per amore del Signore. Io sono l'Angelo Custode del Portogallo".
(Da G. AJMONE, Fatima)
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