Sono la voce del villaggio: villaggio senza campane, villaggio senza voce. E ne sono la vera musica; la musica di tutti. Sciami di suoni che giungono a tutte le case e, poiché vengono dall'alto, dànno anche alla povera gente un senso di letizia e di fiducia: voce di Dio che chiama, voce di Dio che risponde. Musica santa che chiama alle funzioni di chiesa dove l'animo torna sereno e la stanchezza si scioglie in sollievo; musica mesta che invita al Camposanto ad accompagnare chi è morto nel bacio del Signore; musica gioconda di sagre, nozze, battesimi, donde neonati escono portando nomi di Apostoli e di Santi. Dolcissime quando cantano con la voce della festa che par più celeste. Simili a un cielo che ci canta sul capo, esse, allora, fin dalle prime ore, mettono in musica il giorno del Signore. Sto per dire che in quel suono di campane, chiare come voce sulle acque, c'è già tutta la domenica e la sua letizia. Ma pure sante, quando, il dì dopo, svegliano il contadino, di buon'ora, e l'invitano al consueto lavoro.
Io ti so dire che poche verità della nostra santa religione dànno tanto gusto e sollievo come questa, umanissima dell'Angelo custode. L'avere sempre a lato un non so che d'alato, che ti fa compagnia da per tutto, nel buio e nel deserto e nei tremendi esili dell'anima, io l'ho come il più bel dono di Dio, anzi come la più stupenda creazione d'un Iddio magnifico e artista. Il considerare poi che un così gran vicino l'ha il re, quando scrive la legge, seduto sul suo trono d'oro, e l'ha, magari anche più bello, il povero mendicante seduto sulla pietra del cimitero a mangiare i pane della carità, è cosa che annobilisce la vita e l'esalta di serena fiducia. Sai tu gli aspetti che può prendere il tuo custode secondo i tempi e i bisogni della tua vita? Spesso tu entri in una via solitaria, e un tale (non sai donde sia venuto) ti si accompagna e fa la strada con te, barattando con aria familiare un poco di parole. Chi ti dice che quello non sia proprio lui, il tuo Angelo, che, presa forma umana come te, vuol condurti sano e salvo fuor delle incertezze dei bivi, fuor delle tentazioni della strada, della notte e della solitudine?
Lo Spirito Santo è la terza Persona della Santissima Trinità.
Egli procede dal Padre e dal Figlio come loro vicendevole amore.
E' uguale ed eterno come il Padre e il Figlio.
Viene nominato al terzo posto unicamente perché nella nostra limitatezza siamo incapaci di pronunciare i nome di tre persone contemporaneamente.
Come al Padre è attribuita la creazione e al Figlio la redenzione, così allo Spirito Santo è attribuita la santificazione delle anime.
Se siamo in grazia, lo Spirito Santo abita in noi.
Nel corso della sua vita Gesù aveva promesso agli Apostoli che dopo la sua ascensione al cielo avrebbe loro mandato lo Spirito Santo.
"Non vi lascerò soli: vi manderò il mio Spirito, che procede dal Padre. Egli vi insegnerà ogni cosa. Egli vi ricorderà tutto quello che Io vi ho detto. Egli resterà con voi in eterno".
Prima di salire al cielo ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme finché lo Spirito Santo fosse venuto.
Tornati dal monte dell'Ascensione, gli Apostoli si ritirarono nel cenacolo e vi rimasero in attesa nove giorni nel raccoglimento e nella preghiera.
Era con loro la Vergine Santissima, altre pie donne e molti discepoli, in tutto centoventi persone.
Lo Spirito Santo discese dal cielo il decimo giorno dopo l'Ascensione di Gesù, ossia il giorno di Pentecoste.
Il nome di Pentecoste è passato nella religione cristiana a ricordare la discesa dello Spirito Santo.
Gli Apostoli, ricevuto lo Spirito Santo, furono come trasformati.
Da ignoranti, deboli e paurosi, divennero improvvisamente illuminati, forti e coraggiosi.
Usciti dal cenacolo, parlavano in varie lingue, come lo Spirito loro suggeriva.
Molti vennero ad ascoltarli, perché essendo la festa di Pentecoste, arrivavano a Gerusalemme gli Ebrei da ogni parte del monto.
Tutti restarono molto meravigliati, perché pur essendo di vari paesi, udivano parlare gli Apostoli ciascuno nella propria lingua.
I doni dello Spirito Santo sono sette:
Sapienza: ci fa conoscere e gustare le cose divine.
Intelletto: ci fa "intellìgere" ossia comprendere, per quanto è possibile, le verità rivelate.
Consiglio: ci guida a scegliere la via migliore per la nostra santificazione e salvezza.
Fortezza: ci aiuta a superare gli ostacoli che incontriamo sulla via della perfezione cristiana.
Scienza: ci fa conoscere le cose create in rapporto con Dio.
Pietà: ci ispira l'amore di Dio e l'amore del prossimo.
Timor di Dio: ci induce a evitare castighi eterni, fuggendo il peccato e praticando il bene.
Non posso essere sola, mi viene a visitare una schiera di ospiti, non sono registrati, non usano la chiave, non han né vesti, né nomi, né climi, né almanacchi, ma dimore comuni, proprio come gli gnomi, messaggeri interiori ne annunciano l'arrivo, invece la partenza non è annunciata, infatti non sono mai partiti.
Gesù amava i fanciulli per la loro semplicità e diceva:
"Se non diventate semplici come i fanciulli, non entrerete nel Regno dei cieli".
Un giorno gli presentarono dei fanciulli perché mettesse loro le mani sul capo e li benedicesse.
I discepoli cercavano di allontanarli, temendo che disturbassero il Maestro.
Ma Gesù li rimproverò e disse loro: "Lasciate che i piccoli vengano a me e non glielo impedite, perché il Regno dei cieli è di coloro che ad essi assomigliano".
Dopo la creazione Dio non ha abbandonato il mondo a sé stesso, ma continua ad averne cura e a mantenerlo in vita istante per istante.
Egli dirige le creature verso il loro fine con la sua sapienza e bontà infinita.
Passano gli anni e i secoli, ma tutte le cose della natura si rinnovano continuamente secondo leggi divine e in una armonia meravigliosa.
Si susseguono puntualmente le varie stagioni dell'anno secondo le necessità delle piante e deglianimali; per questo il contadino affida sicuro la semente al terreno, ben sapendo che Dio la farà germogliare in abbondanza al tempo opportuno.
L'opera per cui Dio conserva e guida il creato si chiama Provvidenza.
Gesù disse:
"Non vi affannate per la vostra vita, di quel che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Guardate gli uccelli dell'aria: non seminano, non mietono, non raccolgono nei granai; eppure il vostro Padre celeste li nutre. Ora, non valete voi più di essi? E chi di voi, a furia di pensarci su, potrebbe aggiungere una spanna alla sua statura?
E perché darvi tanta pena per il vestire? Considerate come crescono i gigli dei campi: essi non lavorano e non filano. Tuttavia vi dico che neanche Salomone in tutta la sua magnificenza no fu mai vestito come uno di essi.
Se dunque Dio riveste così l'erba dei campi, che oggi è e domani viene gettata nel fuoco, quanto di più farà per voi, gente di poca fede?
Non vogliate dunque preoccuparvi dicendo : "Che mangeremo?", oppure: "Che berremo?", ovvero: "Di che ci vestiremo?", poiché il vostro Padre celeste sa che di tutto questo avete bisogno.
Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia e tutte queste cose vi saranno date in più".
Nel luogo dove i tre pastorelli di Fatima erano soliti recarsi con il gregge, s'apriva in una radura una grotta scavata in una rupe: era la loro piccola reggia.
Un giorno era incominciato a piovigginare e i fanciulli, dopo aver mangiato, si erano ritirati appunto in quella grotta a giocare con i sassolini.
dall'apertura si scorgeva tutto il pendio fino ai piedi del colle e un gruppo di alberi in basso.
Ad un tratto un gran soffio di vento fece loro alzare gli occhi da terra: guardarono fuori tutti e tre laggiù, sopra le chiome degli alberi, videro una figura bianca.
Che cos'era? Una statua?
Ma no, si muoveva nell'aria, veniva proprio verso di loro.
I bambini non potevano parlare per lo stupore e tremavano dalla paura.
Quando la bianca figura fu vicino alla grotta, videro che era un giovane bellissimo.
Indossava un abito bianco, candido e splendente come la neve quando vi batte il sole.
Il giovane sorrise e parlò loro:
"Non temete, io sono l'Angelo della pace. Pregate con me, così".
Detto questo, si inginocchiò, piegò la fronte fino a sfiorare la erra, e per tre volte, adagio, disse:
"Mio Dio, io credo, adoro, spero, ti amo. Ti domando perdono per quelli che non credono, non adorano, non sperano e non ti amano".
I pastorelli ripeterono le parole.
Poi l'Angelo aggiunse:
"Pregate così e i cuori di Gesù e di Maria si commuoveranno".
Era l'anno 1916 e nel mondo divampava la guerra.
Quanti morti! Quante lacrime!
I tre fanciulli non lo sapevano perché vivevano in un angolo di pace: ma capirono che dovevano pregare molto.
Tutti e tre tennero nel cuore il meraviglioso segreto e più volte al giorno si mettevano con la fonte a terra e ripetevano la preghiera dell'Angelo.
Come l'avrebbero rivisto volentieri! Era tanto bello!
E l'Angelo tornò altre due volte dai pastorelli.
"Pregate, pregate per i peccatori! - raccomandò. - Riparate le offese per attirare la pace sulla vostra patria. Accettate tutti i patimenti per amore del Signore. Io sono l'Angelo Custode del Portogallo".
Per quanto occupi il posto più alto nella scala gerarchica degli esseri, di fronte all'infinita grandezza di Dio creatore, l'uomo creato è infinitamente piccolo. Perciò già alcuni antichi sapienti, anche senza conoscere la Bibbia, con la sola ragione erano giunti alla conclusione che tra l'uomo e Dio certamente dovevano esistere degli spiriti puri, inferiori a Dio, ma superiori all'uomo: GLI ANGELI
La Sacra Scrittura già nei libri più antichi del Vecchio Testamento attesta l'esistenza degli Angeli che lodano Dio e, come suoi ministri e messaggeri, trasmettono agli uomini gli ordini divini.
Qualche esempio:
Dopo la caduta di Adamo e di Eva Dio pone davanti al Paradiso di delizie un Cherubino con una spada fiammeggiante per impedire l'accesso all'albero della Vita.
Gli Angeli avvisano Lot della prossima distruzione di Sodoma e di Gomorra e lo aiutano a mettersi in salvo con la sua famiglia.
Quando Abramo sta per immolare suo figlio Isacco, l'Angelo del Signore gli trattiene la mano, rassicurandolo che Dio ha soltanto voluto mettere a prova la sua ubbidienza.
Mentre Giacobbe fugge dall'ira del fratello Esaù, ha la visione di una lunga scala tra terra e cielo, per la quale discendono e salgono gli Angeli: alla cima della scala sta Dio stesso.
L'Arcangelo Raffaele è la guida e il salvatore del giovane Tobia nel suo lungo viaggio e ridona la vista al padre di lui.
Nel Nuovo Testamento vari racconti ci dimostrano che Dio continua a servirsi degli Angeli come esecutori della sua volontà.
Qualche esempio:
L'Arcangelo Gabriele appare a Zaccaria mentre al tempio offre il sacrificio e gli annuncia che la moglie Elisabetta avrà un figlio a cui porrà nome Giovanni.
Lo stesso Arcangelo Gabriele appare alla Vergine Maria nella città di Nazaret e le annuncia che sarà madre del Salvatore.
Un Angelo annuncia a San Giuseppe il mistero dell'Incarnazione; dopo la visita dei Magi al Bambino Gesù, gli ordina di fuggire in Egitto per salvare il bimbo dalla persecuzione di Erode.
Uno stuolo di Angeli canta sulla grotta di Betlemme nella notte di Natale, mentre un Angelo tutto splendente appare ai pastori per annunciare la nascita del Divino Salvatore.
Dopo la tentazione di Gesù, gli Angeli si avvicinano a Lui e Lo servono.
Quando Gesù agonizza nell'orto del Getsemani, gli appare un Angelo per confortarlo.
Gli Angeli appaiono pure sul Calvario per annunciare che Gesù è risorto dalla morte per non morire mai più.
Mentre San Pietro è in carcere gli appare un Angelo che lo libera dalle catene e lo conduce salvo fuori dalla prigione.
Da molti passi della Bibbia apprendiamo che gli Angeli sono innumerevoli.
Così il profeta Daniele dopo una visione celestiale dice:
"I ministri di Dio erano migliaia di migliaia e i suoi assistenti diecimila volte centomila", ossia in numero grandissimo.
Questa milizia celeste è composta di
nove cori o ordini,
divisi in tre gerarchie:
1 - Serafini, Cherubini, Troni
2 - Dominazioni, Virtù, Potestà
3 - Principati, Arcangeli, Angeli
La Sacra Scrittura ricorda il nome significativo di tre Arcangeli:
Gabriele, che in ebraico significa "Campione di Dio"
Michele, che significa "Chi è come Dio?"
Raffaele, che significa "Dio guarisce".
Gli Angeli sono puri spiriti e per questo stesso sono immortali.
Non hanno corpo e sono invisibili.
Essi sono dotati di libera volontà e di un'intelligenza superiore, anche se non possono conoscere i segreti di Dio.
Loro compito è anzitutto la glorificazione e il servizio di Dio,
ed in secondo luogo la protezione degli uomini e
la cura della loro salvezza.
Per ciascun uomo Dio ha destinato un Angelo Custode che, specialmente mediante le buone ispirazione,
lo aiuta ad evitare il male e a praticare il bene.
La festa degli Angeli Custodi si celebra il 2 Ottobre.
PREGHIERA
ALL'ANGELO CUSTODE
Angelo di Dio
che sei il mio custode
Illumina, custodisci,
reggi e governa me,
che ti fui affidato
dalla pietà celeste.
Amen
IL SOGNO DI GIACOBBE
Genesi 28, 10-16
Giacobbe partì da Bersabea e si diresse verso Karran.
Capitò in un certo luogo, dove si fermò a passare la notte, perché il sole era tramontato; prese una delle pietre del luogo, se la mise come sostegno del capo e si coricò.
Sognò di vedere una scala che poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; e gli Angeli di Dio salivano e scendevano su di essa.
Ed ecco il Signore stargli davanti e dire:
"Io sono il Signore, Dio di Abramo tuo padre e Dio di Isacco. Io darò a te e alla tua discendenza la terra sulla quale sei coricato. La tua discendenza sarà come la polvere della terra e ti estenderai a occidente e a oriente, a settentrione e a mezzogiorno. Saranno benedette per te e per la tua discendenza tutte le famiglie della terra. Ed ecco, io sono con te e ti custodirò dovunque tu andrai, poi ti farò ritornare in questo paese, perché non ti abbandonerò senza aver fatto quanto ti ho detto".
Allora Giacobbe si svegliò dal sonno e disse:
"Veramente il Signore è in questo luogo, e io non lo sapevo!".